“L'individuo pensante si ritrova sempre più in un immenso orfanotrofio, nel quale gli si dimostra ininterrottamente che egli non ha genitori”. Da questa frase di “Perturbamento” sembra prendere le mosse il torrenziale romanzo di Thomas Bernhard “Estinzione” (Auslöschung, 1986), dove la realtà esistenziale di questo "orfanotrofio" viene scandagliata con la radicalità e l'autenticità di un testamento. “Estinzione” conduce la narrativa di Bernhard alle sue radici metafisiche, porta al concetto una filosofia “allegorica” che raggiunge le istanze ultime senza staccarsi mai dalla vita concreta. Bernhard affronta qui nel modo più esplicito il tema del rapporto tra la scrittura e il suo oggetto: la fonte che alimenta la scrittura, ma che la scrittu...